Il premier Conte, qualunque sia il risultato alle prossime regionali e al referendum, può contare su una pax economica sui mercati davvero invidiabile, nonostante il Covid abbia gettato l’economia reale in una fase di aperta recessione/depressione. E questa pax discende soprattutto da quello che è successo e sta succedendo in Europa. Prima di tutto a Francoforte, sede della Bce. La Banca centrale ha infatti aperto un esteso ombrello sui titoli di stato italiani mettendoli al riparo dalla speculazione finanziaria: il programma di riacquisto dei Btp sterilizza le cattive intenzioni di chi voglia mettere nel mirino le emissioni di uno stato, il nostro, che detiene uno dei debiti pubblici più alti del mondo, quest’anno quasi al 160% del pil. E molti analisti suppongono che il “bazooka” della Lagarde possa sparare ulteriori munizioni da qui fino a fine anno. Poi c’è Bruxelles, ovviamente, che ha scelto l’Italia come prima destinataria dei fondi europei del Recovery Fund: 209 miliardi da spendere in tre anni, suddivisi fra sussidi e prestiti. Il commento di Gianni Del Vecchio su Huffington Post.
Il premier a Palazzo Chigi si blinda