Uno speciale tariffario per le candidature in Parlamento

Uno speciale tariffario per le candidature in Parlamento

Ecco il “tariffario” della democrazia in Italia, dove dal 2008 –  complice il Porcellum e i listini bloccati – tutti i partiti impongono ai propri candidati ed eletti una tassa sullo scranno in Parlamento, nei consigli regionali e nei comuni. Le chiamano “erogazioni liberali” ma di libero, in realtà, hanno ben poco: quei “contributi” sono tanto obbligati da fungere come condizione stessa della candidatura e della permanenza nelle Camere in forza di scritture private, atti notarili e contratti. L'articolo di Thomas Mackinson sui il Fatto Quotidiano.

Si paga (profumatamente) per un posto in Parlamento

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