Renzi e il miraggio della riduzione della tasse

Il premier promette di ridurre la pressione fiscale. Il fatto è che, prima di lui, lo stesso Silvio Berlusconi aveva lanciato lo stesso slogan "Meno tasse per tutti". Ricordate? A farne le spese gli italiani, costretti a sostenere il fardello di ulteriori 23 miliardi di tasse (di cui 13 di maggiori imposte sui fabbricati nel passaggio da Ici a Imu) e una pressione tributaria schizzata al 30%, valore invariato con i governi Letta e Renzi. All’interno dell’Eurozona solo Finlandia (31,1%) e Belgio (30,6%) hanno una pressione tributaria maggiore di quella italiana, quasi 5 punti superiore alla media. L’Italia ha la quota più bassa in assoluto di gettito Iva (5,8% sul Pil), pur avendo un’aliquota ordinaria in posizione intermedia tra il 17% del Lussemburgo e il 24% della Finlandia. I fattori che nel nostro Paese determinano questa situazione sono sia l’ampio ricorso alle aliquote ridotte del 4% o del 10%, sia l’incidenza dell’evasione fiscale. In compenso l’Italia detiene il triste primato delle tasse sui prodotti (5,4%; in Germania il 2,5%), sulla produzione (3,6%, superata solo dal 4,6% della Francia; in Germania lo 0,7%) e sul reddito (14,5%, subito dietro a Belgio 16,2% e Finlandia 15,3%). L'articolo su Il Fatto Quotidiano.

Renzi promette minori tasse. Pochi gli credono

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