L’agenda della Nato tra Russia e Cina

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I leader dei paesi dell’AlleaAtlantica condividono una situazione di: penuria di risorse finanziarie (dovuta in particolare alla crisi ingenerata dalla pandemia Covid-19); fragile capitale politico (essendo in molti casi soggetti a crescenti vincoli interni dovuti a processi di polarizzazione politica); interessi ed obiettivi “sistemici” divergenti; percezioni differenti dei rapporti con i rivali Russia e Cina.  In tali condizioni input come rinnovata coesione, disponibilità ad assumere impegni e dichiarata solidarietà non appaiono certo sufficienti a gestire con successo i trade-off strategici che il perseguimento degli ambiziosi obiettivi articolati nel comunicato finale del summit potrebbe far emergere, tra cui tre spiccano in modo particolare. Il primo trade-off riguarda il focus principale dell’organizzazione. Gli Usa percepiscono la Cina come la sfida strategica di maggior rilievo e la Nato come la più importante componente del proprio sistema di alleanze (...) Il commento di Niccolò Petrelli, docente di Studi strategici all'Università Roma Tre, su il Sussidiario.

La Nato si prepara ad arginare Russia e Cina

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