L'ostinazione sul no al Mes che rischia di farci inciampare

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Incapponirsi sul no al Mes è un errore che Meloni rischia di pagar caro!

Una qualità che va riconosciuta al governo di Giorgia Meloni è che certamente non fa annoiare. Giovedì, mentre a Roma la premier annunciava una più stretta cooperazione con la Germania del cancelliere Scholz, a Lussemburgo l’esecutivo di destra-centro in Europa spezzava (finalmente) l’asse con Ungheria e Polonia per chiudere un’intesa sui migranti che, tuttavia, non sembra ancora assommare le caratteristiche dell’efficacia e del pieno rispetto dei diritti umani (...) L'inquilina di Palazzo Chigi è chiamata a camminare su un precario equilibrio fra l'assecondare la Ue e l'Occidente (cosa che invece sta pienamente facendo, anche al di là delle aspettative, in un altro campo come la guerra russa all'Ucraina) e il cercare di mantenere almeno qualcuna delle tante promesse fatte, prima, agli elettori. Il commento di Eugenio Fatigante su Avvenire.

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Ue, si cambino gli statuti

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L'Ue deve cambiare rotta. E subito.

Il Mes è sottoutilizzato, anche se nella pandemia ha reso disponili 240 miliardi per prestiti ai singoli Stati per la sanità. In vista della fondazione della versione europea del Barda (Biomedical Advanced Research and Development Authority), ente prefigurato da von der Leyen, potrebbe essere utilizzato per promuovere un’indipendenza sanitaria europea perché nel campo dei vaccini siamo dipendenti da Usa e Regno Unito. Abbiamo la scienza, ma non la produzione! Le interessanti considerazioni del prof. Alberto Quadrio Curzio su Huffington Post.

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Un appello ai politici: rispettateci anche a parole

Conte che interviene con toni sempre rassicuranti su tutte le questioni facendo però finta di non sapere che il nostro (anziano) Paese è uno dei peggiori al mondo per numero assoluto di morti e di riduzione del Pil. I 5stelle che si dichiarano contrari al Mes (quando la nostra sanità avrebbe bisogno di ogni ulteriore risorsa) senza mai proporre una qualche ragione comprensibile, ma per pura affermazione identitaria e ideologica (...) Il Pd che cerca di barcamenarsi in una coalizione traballante, ma non riconosce che, al di là delle speranza del primo momento, la coalizione di governo di fatto non riesce a prendere forma e consistenza. E intanto i leader dell'opposizione non perdono occasione per dire tutto quello che si sarebbe dovuto fare e che il governo non ha fatto elencando, senza vincolo di realtà, un numero più o meno infinito di decisioni che meravigliosamente ci avrebbero potuto portare fuori dalla crisi. Ma non fanno mai cenno dei fallimenti clamorosi registrati nelle Regioni in cui governano. Il commento di Mauro Magatti su Avvenire.

Politica italiana, il momento è grave, lo sappiano Conte ed il Pd

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