Ruolo di Huawei nei programmi di sorveglianza cinese

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Si torna a parlare del ruolo  di Huawei nei programmi cinesi per il controllo dei cittadini. Perché il governo di Pechino ha recentemente deciso un blocco sull'utilizzo di tecnologie emergenti come il riconoscimento facciale, ma per i privati, non per sé (...) Huawei è stata bandita dagli Stati Uniti sotto l'amministrazione Trump con l'accusa di spionaggio per conto del governo di Pechino e Washington ha avviato da anni una campagna presso gli alleati affinché non si affidino alle tecnologie di questa società (...) Le slide di Huawei fanno luce sul ruolo dell'azienda in cinque attività di sorveglianza in Cina: analisi delle registrazioni vocali, monitoraggio dei centri di detenzione, tracciamento di soggetti politici di interesse, sorveglianza della polizia nella regione dello Xinjiang e sorveglianza aziendale. Il commento di Gabriele Carrer su Formiche.

Attenti ad Huawei e alla Cina!

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Il software Huawei dovrebbe preoccuparci

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Harmony non è mai stato un sistema operativo “classico”. Concepito nel 2016 per far girare dispositivi internet of things (IoT) come schermi, orologi, ma anche termostati e frigoriferi, con Harmony l’obiettivo di Huawei era giocare d’anticipo sulla vita interconnessa e progettare anzitempo un sistema nato per connettere dispositivi anche diversissimi (...) Harmony è un prodotto all'avanguardia, concepito come base dell'IoT. È stato progettato apposta per essere adottato da altri brand e collegare dispositivi diversi tra loro: una vera panacea per il consumatore cinese e dunque il mercato cinese, dove la competizione è feroce e la frammentazione software dilagante. Il commento di Otto Lanzavecchia su Formiche.

Attenti ai cinesi, Huawei entra nelle nostre case!

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Evergrande colpisce il Dragone. E spunta Xiaomi

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Anche la Cina ha la sua Lehman Brothers: si chiama Evergrande

La Cina non è riuscita ad evitare gli effetti pericolosi e nefasti di una sfiducia degli investitori verso il debito del Dragone, mai così traballante come in questi anni (...) In fuga i primi compratori di debito, pilastri di ogni economia avanzata e fortemente indebitata, come quella cinese. C'è un dato rivelatorio, diffuso pochi giorni fa da Bank of America e passato quasi inosservato: i tassi di interesse sulle obbligazioni cinesi ad alto rendimento emesse all'estero sono improvvisamente saliti al 13,3% la scorsa settimana, proprio nei giorni in cui il governo della Repubblica Popolare annunciava lo spezzatino di Evergrande, certificando l'incapacità del gruppo di stare in piedi sulle sue gambe. Il commento di Gianluca Zapponini su Formiche.

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