Il super commissario del Recovery Fund

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Celine Gauer, francese, da 25 anni funzionaria degli apparati comunitari e vice segretaria generale della Commissione di Ursula von der Leyen, è stata nominata da quest’ultima, sentita la Germania presidente di turno dell’Ue, a capo del gruppo di lavoro che dovrà gestire i processi di supervisione sull’erogazione dei 750 miliardi di euro di fondi che inizierà nel 2021. Il commento di Andrea Muratore su il Giornale.

Ecco chi ci controllerà da Bruxelles

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Il ''rebate'', la fonte di molte sperequazioni nell'Ue

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Per rebate (in italiano "rimborso") si intende nel gergo politico dell'Unione Europea il processo di restituzione a un Paese membro di parte dei fondi versati al bilancio comunitario in seguito a un accordo bilaterale tra questo e Bruxelles. Il "rebate" per eccellenza è quello di cui la Gran Bretagna ha goduto dalla metà degli Anni Ottanta fino alla sua uscita dall'Unione Europea esistono però altri accordi e, oggigiorno, il tema è tornato profondamente d'attualità in occasione delle discussioni sul Recovery Fund pensato per rispondere alla crisi del Coronavirus. (...) Il "rebate" ha una madre ben identificabile in Margaret Thatcher. Nel 1984, intervenendo a una sessione di negoziazione sul bilancio europeo, la Lady di ferro si lamentò con durezza delle problematiche imposte al Regno Unito dall'aumento dei fondi alla Politica agricola comune. Il Commento di Andrea Muratore su il Giornale.

Quei furbetti dei Paesi del Nord che osteggiano l'ltalia sui Recovery Fund!

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Bce e Bundesbank ai ferri corti

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Ironia della sorte, è bene ricordare che se c’è un Paese che ha avuto più benefici degli altri dal quantitative easing e dagli altri meccanismi di acquisto titoli promossi dalla Bce questo è proprio la Germania. Certo, le manovre hanno sul breve e medio periodo abbassato gli spread favorendo i Paesi periferici e mediterranei come l’Italia ma, in seguito, da un lato hanno frenato Berlino dall’applicazione della linea suicida dell’austerità a tutti i costi e dall’altro, svalutando l’euro sui mercati, ne hanno valorizzato il potenziale di Paese esportatore. Proprio l’assenza di una reale discontinuità a livello sistemico, che la politica monetaria da sola non può in alcun modo creare, è stata la principale debolezza della fase di risposta alla crisi. In cui la centralità della Germania e del blocco nordico dell’Ue è stata decisamente rafforzata dall’aumento del surplus commerciale e dall’asimmetria con cui i Paesi meridionali dell’Unione vedevano svilupparsi la loro anemica ripresa economica rispetto alla stabilizzazione delle finanze pubbliche. Il commento di Andrea Muratore su il Giornale.

E se sia Angela Merkel ad abbandonare l'Unione Europea?

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