Rutte libero

Gentile primo ministro olandese, cerchi di capire il nostro sgomento da innamorati delusi. Per noi cresciuti durante gli anni Settanta, l’olanda è il calcio totale, Cruijff e Krol, la mancanza di calcolo che porta alla sconfitta ma anche alla bellezza, l’elogio della follia di Erasmo da Rotterdam, l’anticonformismo, l’antiproibizionismo. Insomma, la libertà. Ora invece l’olanda è diventata lei, signor Rutte. Lei con la mascella da Terminator e l’empatia di un rasoio Philips, con tutto il rispetto per i rasoi. Lei che da ragazzo sognava di diventare un grande pianista, ma da adulto spoetizzato batte sempre sui soliti tasti: non fare debiti, a costo di fare la fame. Non cederò alla tentazione di trasformare gli olandesi in un luogo comune, dipingendovi come una severa congrega di egoisti. Gradirei però che lo stesso trattamento anti-cliché fosse riservato a noi euro-terroni: non siamo pigri (lavoriamo più di tutti, anche se in condizioni peggiori) e meno che mai cicale (coltiviamo una propensione al risparmio da formichine). Ogni tanto facciamo i furbi, come del resto voi, che ci richiamate al rispetto di sane regole di convivenza e poi siete i primi a infrangerle, offrendo sconti sulle tasse alle aziende altrui, che così finiscono per non pagarle più nel loro Paese. Non credo che Erasmo avrebbe approvato. E neanche Cruijff. Un’Europa dove ognuno si fa il Fisco che gli pare e poi fa la predica ai tartassati non è calcio totale. È follia, ma di un genere che non merita elogi.

Massimo Gramellini – Corriere della Sera – 9 aprile 2020

 

 

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