La questione giustizia e la stabilità del governo

Governo Meloni debole, l'opposizione incapace di approfittarne

La giustizia è stata una questione profondamente divisiva del Parlamento italiano per oltre 30 anni e si annodava per molti versi intorno alla persona di Silvio Berlusconi. Per questo la sua scomparsa poteva fare sperare in una cura di questa antica ferita. Ma non sembra sia il caso, e ciò per vicende in realtà minori (...) Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, ex magistrato, avrebbe dovuto sanare allora la situazione. Ma così non sembra sarà, questo forse anche per altre tre vicende giudiziarie che assediano questo governo. Il ministro del Turismo Daniela Santanchè è indagata per frode e bancarotta fraudolenta per la sua azienda; il sottosegretario Andrea Delmastro è sotto torchio per avere rivelato segreti d'ufficio; il presidente del Senato Ignazio La Russa è nell'occhio del ciclone per l'accusa di avere usato il suo ufficio per proteggere il figlio a sua volta accusato di stupro.

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Mani pulite ha favorito l’ascesa di Berlusconi

Il crollo dei partiti, un assist formidabile a Sivlio Berlusconi

Gli anni 80 sono stati caratterizzati da diffusi segnali di crescita sotto diversi aspetti: dal punto di vista economico si parla di un nuovo boom, di cui sono protagonisti i cosiddetti “nuovi borghesi”, tra cui Berlusconi che costruisce il suo impero televisivo e non solo (...) ll crollo del Muro di Berlino nel 1989 e quello dell'Urss nel 1991 naturalmente portarono maggiori conseguenze sul secondo partito italiano, il Pci, che perse l'appoggio di Mosca e dovette rivedere la sua stessa identità (..) Verso la fine degli anni 80 si cominciava a sentire tutta l'inadeguatezza delle politiche di debito pubblico messe in campo dai governi del pentapartito: si stava avvicinando la scadenza del 1992 con il Trattato di Maastricht, che avrebbe dato avvio al processo di unione monetaria (...) Nella società civile lera diffusa la consapevolezza di uno scollamento con la classe politica e l'esigenza di un cambiamento, emersa già nelle elezioni del 1992 con il significativo risultato della Lega Nord (oltre l'8%). Il commento del prof. Matteo Fanelli su Il Sussidiario.

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Berlusconi ha regnato più che governato

Berlusconi, un imprenditore politico e un politico imprenditore

Silvio Berlusconi si contraddiceva perché era vasto, conteneva moltitudini. Era tutto e il contrario di tutto, un bauscia e un libertino, un intrattenitore e un criminale, un imprenditore politico e un politico imprenditore. Era comico ed era tragico, mentiva, mentiva tanto, spesso per il piacere di farlo e molto di più per tornaconto personale. Berlusconi ha cambiato la società e la politica, da principio innovando sia l'una sia l'altra, ma a guardare bene in realtà ha regnato più che governato (...) Gli avversari non l'hanno mai capito, ma solo demonizzato, anche se a volte hanno ceduto al fascino del grande seduttore e firmato contratti sugosi con le sue tv e le sue case editrici (...) Gli adulatori non l'hanno mai ben servito, impegnati a ottenere qualcosa per sé e non a costruire qualcosa per il paese. Una per tutte, la battaglia per la giustizia giusta. Berlusconi ha subìto una persecuzione giudiziaria senza precedenti nella storia repubblicana, a volte era innocente e un paio di volte no, ma non era "estraneo" come Enzo Tortora alle cose per cui veniva regolarmente mascariato. Il commento di Christian Rocca su Linkuesta.

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