Il solipsismo, morbo che affligge la politica italiana

L'Italia di Meloni non capisce l'Unione Europea di cui fa parte

Duplice canone narrativo di Giorgia Meloni nella propria dimensione nazionale ed europea (leader antagonista di destra in Italia, leader istituzionale e moderato a Bruxelles), atteggiamento impositivo con cui tratta gli alleati, mettendoli spesso di fronte al fatto compiuto e negando, secondo il sempreverde schema “o con me, o contro di me”, ogni spazio di dialogo e confronto. Ancor più lampante la caratura solipsistica di Matteo Salvini, quotidianamente impegnato in operazioni corsare di sabotaggio da destra dell’immagine di Giorgia Meloni e sistematicamente proteso ad accreditare nelle piazze un’identità politica che nulla ha a che vedere con le posizioni formalizzate nel Palazzo. Dalla guerra in Ucraina alle politiche agricole, dalla politica fiscale al contenimento dell’immigrazione clandestina, è questa la regola. Il commento di Andrea Cangini su il Sussidiario.

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Il funambolismo di Meloni per tener buono Salvini

È iniziata (da mesi) la competizione all'interno della maggioranza tra Meloni e Salvini

La vera grande acrobazia riguarda le alleanze in Europa. In sintesi Giorgia Meloni ha detto che sta lavorando a una maggioranza alternativa nel Parlamento di Strasburgo, che già si profila su transizione ambientale e immigrazione. Alternativa all’alleanza tra Popolari, Socialisti e Liberali. Se ciò non fosse possibile, e lei sa benissimo che non sarà possibile, promette che non farà mai «un’alleanza parlamentare con la sinistra: non l’ho fatto in Italia e non lo farei in Europa» (...) Dunque, doppio binario: nell'Europarlamento maggioranze di destra quando sarà necessario frenare la transizione ecologica e girare la vite sull'immigrazione, senza contaminazione con la sinistra. Mentre nella stanza dei bottoni tutti insieme appassionatamente con i commissari che verranno indicati dai socialisti Olaf Scholz e Pedro Sanchez. Il commento di Amedeo La Mattina su Linkiesta.

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I sovranisti a Firenze, gli europeisti a Caserta. E Meloni?

Si avvicinano le elezioni europee, i partiti scaldano i motori...

Le due Europe in Italia, domenica. La campagna elettorale per le elezioni europee in un certo senso comincia dopodomani con due eventi speculari. L’ultradestra, che in Italia ha il suo portabandiera in Matteo Salvini, si incontra a Firenze con due vistose assenze, le figure più importanti diciamo pure, Marine Le Pen e  Geerts Wilder, fresco di primato elettorale nella sua Olanda ma alle prese con il rompicapo di riuscire a formare una maggioranza e un governo tanto che ha declinato l'invito salviniano perché appunto impegnato nelle trattative, una cosa un po' più importante del triste raduno dei leghisti e di varia umanità più meno nazi-fascista. Manderà un videomessaggio, come Marine. Il minimo sindacale. Il commento di Mario Lavia su Linkiesta.

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