Ma l'Italia vuole ri-nazionalizzare l'Ilva?

La domanda brutale potrebbe suonare così: chi ha ucciso l'Ilva di Taranto? La prima risposta, quella che in qualsiasi giallo che si rispetti appare subito debole, porta al nuovo gruppo dirigente di ArcelorMittal, a una manager di lungo corso come Lucia Morselli, che ieri ha firmato la comunicazione di recesso. Del resto i sindacalisti quando l’amministratore delegato francese Matthieu Jehl era stato sostituito dalla Morselli - che aveva nel suo curriculum i drastici tagli apportati all’Ast siderurgica di Terni - avevano già capito come sarebbe andata a finire. Ma è davvero così o, in fondo, la multinazionale franco-indiana è stata messa con le spalle al muro e di fatto indotta a tirare l’ultimo colpo? Il commento di Dario Di Vico sul Corriere della Sera.

Ilva sì, Ilva no: il busillis del Conte 2, un dramma per Taranto

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No Tav. no Tap, Ilva no/sì? Il dilemma d'estate

No Tav. Tap forse. Ilva chissà. Vogliamo continuare a restare nel novero dei 7 maggiori Paesi industrializzati del mondo, ricostruire un sistema Paese che ritrovi crescita, produttività e competitività forti e che quindi possa redistribuire risorse, lavoro, benessere e non assistenzialismo oppure no? Il commento di Adriana Cerretelli su Il Sole 24 Ore.

Con Di Maio e Toninelli, vade retro, Italia

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Vicenda Fincantieri, le mani legate dell'Italia (dall'Europa)

Perché la Francia può sempre difendere le aziende nazionali dai take over stranieri, mentre l’Italia sembra avere sempre le mani legate dall’Europa? Perché l’Ilva o l’Alitalia non possono diventare aziende di Stato, mentre la Francia può investire in Air France, comprarsi il colosso nucleare Areva per evitarne il fallimento o addirittura nazionalizzare i cantieri navali Stx per impedire che diventino italiani? L'editoriale di Alessandro Plateroti su Il Sole 24 Ore.

La Francia fa quel che vuole, l'Italia no...

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