Il Pd scopre che i grillini sono una destra populista

Svegia, Pd! Attenti agli sgambetti di Giuseppe Conte

La scommessa del Partito democratico di Pier Luigi Bersani fu quella di romanizzare i barbari, cioè di fare del Movimento cinque stelle di Beppe Grillo e Roberto Casaleggio una formazione compatibile con i valori e le politiche della sinistra. A più di dieci anni di distanza la scommessa risulta perduta. Il Movimento che non era di destra né di sinistra, nel corso del tempo è peggiorato: sotto la guida di Giuseppe Conte è diventato definitivamente un coerente partito di destra. Una destra certamente particolare, più simile alla Lega – vecchia compagna d’avventure – che a Fratelli d’Italia, capace di amalgamare antipolitica, inclinazione assistenzialista e agnosticismo sui grandi valori con tendenze a preferire le politiche reazionarie e antidemocratiche, da Donald Trump a Vladimir Putin (...) Solo in un caso potrebbe esserci l'intesa tra Pd e Conte: se il Pd diventasse completamente e irreversibilmente un partito populista, senza grandi idee, caciarone e demagogico. Allora sì sarebbero non solo alleabili ma indistinguibili. Ma quello non sarebbe più il Pd di Walter Veltroni, Paolo Gentiloni, Matteo Renzi, Pierluigi Castagnetti, David Sassoli. Sarebbe il Pd della Ditta che fu, cioè la sua parodia. È questo quello che vuole Elly Schlein? Il commento di Mario Lavia su Linkiesta.

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Sardegna, test decisivo per la segreteria di Elly Schlein

Le elezioni regionali in Sardegna, un test per Schlein (ed il Pd)

Il primo test dell’anno per il Partito democratico di Elly Schlein è domenica 25 febbraio, le regionali in Sardegna. Gara incerta e forse mai così importante per gli effetti politici nazionali. Al giudizio dei cittadini sardi si mostrerà efficace la alleanza strategica tra Pd e Movimento 5 stelle sul nome di Alessandra Todde, parlamentare grillina fortemente voluta, diciamo pure imposta, da Giuseppe Conte. Una candidatura romana che ha bellamente bypassato le primarie che il Pd si è ben guardato di fare. Ma andiamo subito al sodo: se Todde, che al momento appare sfavorita rispetto al candidato della destra Paolo Truzzu, meloniano, non ce la facesse e per giunta il Pd non dovesse andare bene come lista, per la segretaria si aprirebbe un problema serio. Il commento di Mario Lavia su Linkiesta.

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Le ambiguità del destra-centro: «pone un tema»

La grande confusione della coalizione di destra-centro

Matteo Salvini dice che non vuole togliere le sanzioni alla Russia, ma solo «porre il tema» della loro inefficacia. Giorgia Meloni giura di non voler mettere in discussione il Pnrr, ma solo «rinegoziarlo», perché può essere «perfezionato». Giuseppe Conte dice che lo scostamento di bilancio ci vuole, certo che ci vuole, e tuttavia, sia chiaro, «l’extra-deficit, come obiettivo in sé, non va perseguito, ma in un quadro serio, ragionato, prudente, autorevole di politica economica e sociale ecco che anche questo diventa uno strumento per proteggere il nostro tessuto sociale e il nostro tessuto imprenditoriale». Il commento di Francesco Cundari su LInkiesta.

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