Italia in difficoltà con Bruxelles

Renzi non ha mai capito le logiche della politica brussellese. Fin da quando ha speso tutto il suo (enorme) capitale politico dopo le elezioni europee 2014 per ottenere la nomina di Federica Mogherini come Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza. Risultato: oggi la Mogherini segue le linee della politica estera europea, non di quella italiana. Va ai vertici sulla Libia a cui l’Italia non viene invitata, è favorevole alla concessione dello status di “economia di mercato” alla Cina nonostante la minaccia per le piccole imprese italiane, non si oppone alle sanzioni alla Russia come vorrebbero molti gruppi italiani esportatori. L'editoriale di Stefano Feltri su il Fatto Quotidiano.

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A parole l'Ue sostiene gli sforzi francesi, ma gli Stati...

  • Pubblicato in Esteri

Sembra che non ci sia da attendersi dagli europei un rilevante contributo militare a la “guerre” all'Isis. Un dato già emerso negli ultimi 15 mesi nell'ambito della Coalizione a guida statunitense in cui gli europei hanno giocato un ruolo più che marginale, con l'Italia unico partner a impiegare i suoi 4 bombardieri Tornado privi di bombe. La rinnovata paura di esporsi a rappresaglie terroristiche scoraggerà probabilmente molti Paesi Ue, esclusa forse la Gran Bretagna, ad affiancare ai francesi forze da combattimento. Più probabile che alcuni partner si rendano disponibili a sostituire con proprie truppe le forze di Parigi dislocate in missioni ONU o Ue per renderle disponibili per la guerra all'Isis. L'articolo di Gianandrea Gaiani su Il Sole 24 Ore.

Francia e Russia insieme contro il sedicente Califfato

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Renzi vuole portare l'Italia in guerra

L’argomentazione di chi non ritene necessario un voto del Parlamento sulla partecipazione dell’Italia alla campagna di bombardamenti della Coalizione anti-Isis in Iraq è che il Governo avrebbe già ricevuto un’autorizzazione parlamentare in tal senso con l’approvazione, lo scorso 20 agosto 2014, di una risoluzione votata dalle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, la n. 7-00456 Cicchitto e Vito “sul contributo dell’Italia alle iniziative internazionali per la crisi nel Nord dell’Iraq”. Il problema è che quel documento autorizzava esclusivamente l’invio in Iraq di aiuti umanitari e di armi ai combattenti Peshmerga curdi impegnati contro l’Isis. Nessun cenno all’invio di soldati né tantomeno di interventi di attacco. L'articolo di Enrico Piovesana su Il Fatto Quotidiano.

Perché il no alla guerra italiana all'Isis

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