Medio Oriente, l'Ue tra Obama e Putin

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Qualche buona ragione di essere in Siria Putin ce l’ha, anche se possiamo non approvarlo, mentre gli Stati Uniti non si capisce che cosa ci fanno ancora in Medio Oriente se non appoggiare le ambizioni di rivincita anti-sciita delle monarchie del Golfo, impaurite dall’accordo con Teheran, e raccogliere le schegge del delirante “caos costruttivo” di oltre un decennio di politiche sbagliate. Se Putin e l’Iran lanceranno una ciambella diplomatica di salvataggio, l’Occidente questa volta potrebbe anche afferrarla al volo pur di uscirne e cominciare a disegnare un nuovo puzzle di bantustan e città-stato mediorientali magari lasciando come in una tragica fiction gli stessi nomi di oggi sulla mappa. Ma questo è già uno scenario molto ottimista. L'editoriale di Alberto Negri su il Sole 24 Ore.

Un indeciso Obama e un deciso Putin fanno la differenza

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Guerra all'Isis, in campo anche la Russia

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Putin è politico fine e stratega dalla visione ampia. Una diversità radicale dai suoi omologhi occidentali, soprattutto dal miope e perennemente indeciso Obama. E ha visto chiaramente nella crisi siriana una grande opportunità per scompaginare i giochi degli equilibri internazionali e dare finalmente al Cremlino quel ruolo determinante nel Mediterraneo cui ha sempre ambito, senza mai ottenerlo né al tempo degli Zar, né al culmine della potenza sovietica. Infatti, prima di muovere le sue truppe, Putin ha tessuto una complessa rete di relazioni con Egitto, Turchia ed Israele in prima fila; una rete destinata a sortire effetti ben oltre i limiti temporali dell’attuale contingenza siriana. Un articolo di Andrea Marcigliano -  su il Giornale.

Isis, entra in campo Vladimir Putin

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Il mondo è in subbuglio e l'Onu non sa che fare

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L’abulia strategica degli occidentali (degli americani in primo luogo ma anche degli europei alle prese con la difficoltà di governare gli ingenti flussi migratori) lascia vuoti che altri, dai russi agli iraniani ai turchi - con i loro interessi non coincidenti con quelli occidentali - vanno riempiendo a modo loro. L’incontro che si è svolto ieri tra Obama e Putin forse porterà a una svolta (e forse no), innescherà, nelle prossime settimane, il salto di qualità che tutti attendono all’azione di contrasto allo Stato islamico (condizione indispensabile perché si possa un giorno costruire un ordine accettabile in Siria). Ma è un fatto che è Putin a guidare il gioco e i suoi interessi non sono necessariamente coincidenti con quegli degli Stati Uniti o con quelli dell’Europa. L'editoriale di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera.

La cecità dell'Onu

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