La strategia di Macron contro von der Leyen

  • Pubblicato in Esteri

La linea renziana sulle europee a fianco di Macron

Le bordate di Matteo Renzi a Ursula von der Leyen, «follower ma non leader», spezzano il movimento centripeto europeo a favore della conferma dell’attuale presidente della Commissione europea e anticipa che Renew Europe non sarà nell’accordone imperniato su socialisti e popolari, con quali conseguenze a questo punto è da vedere. Ursula già non è uscita bene dal congresso del Ppe, e un dissenso di Renew, dietro il quale si staglia l’ombra di Emmanuel Macron, potrebbe avere un prezzo serissimo. Perché nessuno può fare il presidente della Ue senza il sì della Francia. L’attuale presidente della Commissione dunque è davvero in difficoltà e non le sono arrivate buone notizie da Firenze

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Il G7 è la grande occasione di Meloni: resterà sovranista?

La Meloni davanti ad un bivio

Lo scorso anno, al governo da pochi mesi, Giorgia Meloni era arrivata al G7 di Hiroshima circondata da sospetti e da quelle che lei stessa ha definito «fake news» della propaganda di sinistra. Ha dovuto commentare il richiamo «avventato» del premier canadese Justin Trudeau sui diritti civili come se in Italia fossero state introdotte misure coercitive sulla comunità Lgbtq. Oggi Giorgia Meloni presiede il forum dei Paesi liberi e industrializzati, è stata riabilitata grazie alla sua posizione filoatlantica e al rapporto personale e politico con Ursula von der Leyen, che sostiene nella riconferma alla guida della Commissione europea. Una presidenza che coincide con la campagna elettorale per le europee, nel momento più difficile per l’esercito ucraino, con l’uccisione di Alexey Navalny e il via libera alla missione europea Aspides nel Mar Rosso. Ecco, adesso le chiacchiere e i grandi progetti, per il momento senza soldi, come il Piano Mattei stanno a zero. La presidente del Consiglio dovrà dimostrare fino in fondo che le sue ambizioni di leader internazionale hanno vere radici occidentali, ben piantate a difesa dell’Europa. Il commento di Amedeo La Mattina su Linkiesta.

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Questi dicono una cosa all’Ue e fanno il contrario in Italia

Il governo Meloni, ovvero dell'ambiguità con due facce

Un uomo senza volto si è presentato alla Commissione Bilancio della Camera per parlare della manovra finanziaria ma alle opposizioni interessava solo incalzarlo sul Meccanismo europeo di stabilità che Lega e Fratelli d’Italia hanno bocciato. Lui, il ministro dell’Economia senza volto, lo avrebbe approvato volentieri dando seguito a quello che aveva assicurato ai suoi colleghi europei. Cosa che ieri ha però negato. Ma Giancarlo Giorgetti la faccia l’ha persa comunque: così lo ha rappresentato Giannelli, in una vignetta sul Corriere della Sera, mentre passa davanti a una perplessa Ursula von der Leyen. Il ministro sintetizza l’incognita che è diventata l’Italia: senza volto oppure un Giano bifronte.Il commento di Amedeo La Mattina su Linkiesta.

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