Torino perde la Fiat, l'Italia sotto smacco fiscale

Per fare una “Tax Inversion” una grande corporations (ma anche una piccola, poiché la legge è uguale per tutti) deve semplicemente spostare ufficialmente la sede fiscale e amministrativa della società (o della capo-gruppo) in una nazione dove il livello fiscale riservato alle imprese è conveniente, e il gioco è fatto. Il livello della tassazione cui l’impresa si dovrà attenere sarà quello del paese prescelto (che ovviamente è ben contento di questa scelta) e poiché il differenziale di tassazione è in alcuni casi anche a due cifre, il guadagno è immenso. In Irlanda per esempio la tassa sui guadagni delle corporations è del 12,5%, mentre negli Stati Uniti è del 35%, ma non è difficile trovare altri luoghi dove il risparmio è comunque notevole e rende conveniente il trasferimento della sede sociale. La Gran Bretagna per esempio, sembra che in qualche caso consenta una tassazione del 20%. Anche la Svizzera concede tassazioni di favore a chi si appresta a fare una “Tax Inversion”.Così Roberto Marchesi su Il Fatto Quotidiano.l

l furbetto Marchionne emigra a Londra

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Tagliare le tasse per stimolare la crescita

L'Unione Europea per rivedere una crescita del suo Pil, dal punto di vista tecnico, dovrebbe concedere ad ogni paese membro di tagliare le imposte di un ammontare rilevante (ad esempio del 5% del reddito nazionale), finanziandosi con l'emissione di debito a lungo termine (30 anni), e impegnandosi a ridurre i disavanzi nell'arco di cinque o sei anni, attraverso una combinazione di maggiore crescita e tagli di spesa. Il debito emesso dovrebbe essere acquistato dalla Bce, senza sterilizzarne gli effetti sull'espansione di moneta. Così Guido Tabellini su Il Sole 24 Ore.

L'Europa stenta a ritrovare se stessa

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E' mostruosa l'incapacità di combattere l'evasione fiscale

Nel nostro Paese qualcosa non funziona a dovere nel meccanismo di riscossione delle tasse se risponde al vero che la somma che i contribuenti devono pagare al Fisco è di ben 620 miliardi di euro! Cosa si potrebbe fare con questa marea di quattrini? Per esempio dare una botta pazzesca al debito pubblico: dal 137,5 al 97,8 per cento del Prodotto interno lordo. Oppure non far pagare l’Irpef agli italiani per quattro anni. O ancora, avviare un gigantesco piano di opere pubbliche del valore di 110 Mose. Così Sergio Rizzo sul Corriere della Sera.

Il Fisco italiano tartassa i deboli e lascia tranquilli i furbi

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