La Russia perde l’Ucraina e si prende l’Italia?

  • Pubblicato in Esteri

Per Putin l’Italia è più importante dell’Ucraina

Gli ucraini difendono la loro terra. Sono testardi e coriacei, non c’è mancanza di combattenti. Le armi poi è solo un problema di permessi. Alle spalle, le maggiori potenze industriali del mondo, Usa e Ue hanno possibilità di forniture praticamente infinite (...) Con l'artiglieria i russi bombardano villaggi, paesini radendoli a zero. Costringono la popolazione a fuggire e poi occupano spazi vuoti che sono solo cumuli di macerie.
Cosa faranno di queste macerie? Ricostruiscono? E quanto gli costa? Lasciano tutto distrutto? E così creano un deserto che li contamina. Il commento di Francesco Sisci sul sito  Formiche.

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Il Parlamento sventola bandiera bianca

Cinque scenari molto diversi (per la scelta del successore di Sergio Mattarella, ndr), con un minimo comune multiplo: nessuno di questi personaggi è deputato o senatore. Sono tutti fuori del Parlamento. Draghi vi ha messo piede solo da premier, prima frequentava i santuari della finanza; Berlusconi venne cacciato da Palazzo Madama nel 2013 a seguito della condanna per frode fiscale; Amato da otto anni è giudice della Consulta, a fine mese dovrebbe diventarne il nuovo presidente; Cartabia (e Moratti prima di lei) è diventata ministro direttamente, senza fare gavetta; quanto a Mattarella lui senatore tra poco lo diventerà, ma “di diritto” in qualità di ex. Il commento del quirinalista Ugo Magri su Huffington Post.

Elezione per il Quirinale, la confusione regna sovrana

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Il caimano è diventato un lucertolone?

Una volta, qualunque cosa facesse, Silvio Berlusconi veniva sopravvalutato. C’era l’abitudine di esasperarne pregi e difetti come se il mondo gli ruotasse intorno. Ora invece domina la tendenza opposta a sottostimarlo, quasi che per effetto dell’età il temibile Caimano sia retrocesso a simpatico lucertolone; non era così feroce prima (lo riconosce perfino Giuseppe Conte), tantomeno è diventato innocuo adesso. Il commento di Ugo Magri su Huffington Post.

L'imbroglio berlusconiano. C'è da fidarsi?

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