La speculazione impazza…

...e  gli speculatori ridono. Le borse, in particolare quella italiana, alloggiata in Piazza Affari, sembrano come impazzite. Possiamo, da inesperti risparmiatori che cercano di proteggere in qualche misura il proprio tesoretto, piccolo o grande che sia, fare delle simulazioni. Giusto per capire. Insomma, facciamo un po’ i conti della serva. Fino a qualche anno fa per lo meno fino al 20 aprile 2007, alla vigilia del crack dell’importante banca d’affari americana Lehman Brothers, il sereno governava le piazze finanziarie di ogni angolo del pianeta. Come suggerisce una pubblicità, sull’andamento dei titoli, sull’andamento delle quotazioni del petrolio, ma anche dell’oro, si può guadagnare sia che i prezzi scendano sia che crescano. Appare elementare che una persona normale non è assolutamente in grado di guadagnare un solo cent se le borse vanno in malora, come in questi ultimi tempi. Può solamente guadagnare nell’eventualità di una crescita dei mercati azionari e valutari nonché delle materie prime (rame, zinco, ecc.). Come è accaduto nei casi di borse toro. Compra a 10 euro, vende a 12 euro (o dollari) e realizza una plusvalenza del 20 %  in pochi giorni, settimane e mesi. I mercati finanziari attraversano un periodo di vacche grasse. Nell’eventualità che i mercati invertano il trend, ossia si compra a 10 euro (o dollari) e si vende a 8, ecco che lo sbilancio è servito. Accade allorquando le borse sono in fase orso. Sono depresse, insomma. L’incauto investitore perde dei bei quattrini. E sono dolori. Acuti. Peggio che giocare con le slot machines. Però, c’è un però. Se una banca o un’istituzione finanziaria (i fondi di investimento) o gli hedge fund fanno delle operazioni allo scoperto (che un soggetto privato, una persona fisica non può generalmente fare), ecco che anche se le borse capitombolano come, purtroppo, sta succedendo in questi ultimi anni, si possono realizzare grossi guadagni addirittura senza muovere un solo euro (o dollaro) dal proprio conto corrente. Come piccolo risparmiatore mi piacerebbe venire a conoscenza di quanti si sono scottati comprando e/o vedendo titoli azionari del Monte dei Paschi di Siena, i cui prezzi sono scesi a livelli bassissimi negli ultimi anni. Mps quota 0, 21 euro (in data odierna, 0,16 euro il 7 ottobre 2015), per non dire di Saipem, Tiscali, Telecom e tanti altri titoli.  Chi potrebbe essere quel risparmiatore che vende il suo pacchetto di azioni che, magari, avrà acquistato a 2/3/4 euro qualche anno fa, perdendoci un sacco di quattrini? Nessun piccolo risparmiatore. Possiamo assicurarlo. Almeno quelli che operano il trading online con il fai da te. Queste, ed altre, operazioni le pongono in essere, appunto, le grandi istituzioni finanziarie. Possono essere le banche, i fondi di investimento, gli hedge fund. Se le fanno, le fanno con il sistema dello scoperto. Ossia io vendo azioni della società xy senza possederle perché scommetto che le quotazioni scendono: crolla il mercato, ricompro le azioni vendute, realizzo un ottimo guadagno alla faccia dei cassettisti e del parco buoi. Come è avvenuto l’11 settembre 2001 (attentato alle Torri Gemelle di New York). Come è avvenuto il 23 giugno di quest’anno con il referendum in Gran Bretagna sul Brexit o Remain quando le previsioni degli analisti e commentatori economici europei (ma non solo)erano per una netta vittoria del Remain e invece a vincere è stato il Brexit. Adesso aspettiamo con ansia e trepidazione quel che accadrà il 4 dicembre, Le previsioni sono negative. In Gran Bretagna si scommette sulla vittoria del "no". Gli allibratori sembrano dare il "sì" perdente. Succederà come nelle scommesse per il Leicester campione d'Inghilterra lo scorso campionato della Premier League? Quando la squadra di Claudio Ranieri era data a 5000 a 1? Che è accaduto? Il Leicester ha vinto e ha sbancato il botteghino dei bookmakers. I sondaggi oggi poi non li azzecca più nessuno, visto anche il successo inaspettato e non previsto di Donald Trump nelle presidenziali Usa sulla pelle di Hilary Clinton. Stiamo a vedere. Intanto le borse hanno già scontato una vittoria del "no", altrimenti non avrebbero accellerato la discesa dei corsi nelle ultime settimane. Ecco, gli speculatori sono già all'opera da un po' di tempo. Il 5 dicembre si avvicina e per molti risparmiatori è iniziato il conto alla rovescia. Loro, qualsiasi sia l'esito referendario, perderanno dei gran soldi, gli speculatori, i trader professionisti, all'incontrario, faranno guadagnare parecchio. Perchè, sostanzialmente, "governano" i mercati. Anche grazie all'utilizzo di strumenti che non sono, e non possono essere, alla portata di tutti i risparmiatori. Qualche informazione tratta da siti specializzati:

“Le vendite allo scoperto sono un modo per proteggere il proprio capitale anche quando i mercati sono fortemente impostati al ribasso. E' una speculazione al ribasso riservato ad investitori abili ed esperti che però presenta rischi superiori rispetto a quello tradizionale di comprare e poi vendere, in quanto si può perdere una cifra anche di molto superiore al capitale investito.
La tecnica consiste nel vendere un titolo ad un certo prezzo senza possederlo (chiedendo le relative quote in prestito al broker) con l'intento di ricomprarlo ad un prezzo più basso (restituendo quindi le stesse quote al broker) e trattenendo la relativa differenza di prezzo. Non viene prestato l'importo corrispondente al valore delle azioni, ma solo il quantitativo: ad esempio, se vendessimo allo scoperto 100 azioni xy al prezzo di 40 $, saremmo debitori al broker di 100 azioni xy e non di 4.000$. Supponiamo che queste azioni scendano a 35 $, allora potremmo comprare le 100 azioni a quel prezzo realizzando un guadagno lordo di 5 x 100=500 $. L'acquisto delle azioni vendute allo scoperto fa rientrare dal prestito. Al contrario, se invece queste azioni salissero a 45 $, ci ritroveremmo debitori di 4.500 $ con una perdita secca di 500$.
Il principio e' molto semplice, e ben si adatta a chi fa soprattutto daytrading, anche se il rovescio della medaglia e' che in genere viene richiesto dal broker un margine (o deposito a garanzia) pari almeno al 50% del valore chiesto a prestito. Il margine a garanzia può essere costituito da contanti (cash) o da altri titoli . Un altro aspetto negativo e' che il broker può chiedere in qualsiasi momento di rientrare dal debito delle quote, costringendo a vendite forzose (dal sito www.sostrader.it)”.

Vendere prima di acquistare
Il succo di questa strategia consiste nella possibilità di vendere titoli non posseduti direttamente, ma richiesti in prestito ad altri, con l’impegno ad acquistarli entro un breve lasso di tempo. Chi sceglie questa strada lo fa ritenendo di poter acquistare a un prezzo inferiore rispetto a quello di vendita, traendone quindi un guadagno. Questa tecnica speculativa esiste da almeno 400 anni, considerato che i documenti storici fanno risalire al 1.602 l’episodio che vide per protagonista l’olandese Isaac La Maire. Il commerciante investì 82mila fiorini nella Compagnia Olandese delle Indie Orientali, ma  in seguito  decise di liquidare l’operazione vendendo azioni in misura maggiore di quante non ne possedesse. Una scelta che provocò grande indignazione, spingendo le autorità dell’epoca a stabilire le prime regole per questo istituto (dal sito www.it.finance.yahoo.com).  Questo significa che le operazioni al ribasso sono etero dirette dalla speculazione. Che, occorre sottolineare, è una caratteristica peculiare di ogni operazione sui mercati finanziari. E non solo di questi.

Conosco un ex sottoufficiale della Guardia di Finanza che, tutto contento, sovente mi chiama per dirmi “Ho acquistato 10 mila azioni della BPM a x euro e le ho rivendute a y euro, guadagnandoci 500 euro”.  “Bravo, gli dico. Ma anche se tu sei avvezzo da anni al gioco borsistico, cerca di stare attento, molto attento, perché confrontarsi con i mercati finanziari oggi è un vero, grande, problema. Ci vogliono competenze specifiche che un piccolo risparmiatore non possiede. Come lo dimostrano queste argomentazioni sviluppate da un trader professionista che queste operazioni pone in essere quotidianamente. Fidati di me, non rischiare più i tuoi risparmi. Corri dei rischi che possono portarti a perdere molti soldi. Pensa che, per te, per me, Piazza Affari deve essere considerata come cercare la fortuna in una bisca dove si gioca con carte truccate o, se prererisci, in un casinò”

Queste le considerazioni di un consulente finanziario sulle operazioni borsistiche che vedono ogni giorno coinvolti, in ogni angolo della terra, persone che si avventurano grazie al trading online, ormai entrato nelle abitudini anche dei piccoli e piccolissimi risparmiatori:

 

Caro direttore,

mi permetto di esporti la mia idea sul tuo articolo; mi sembra di capire che vuoi essere dalla parte del risparmiatore che si e' avventurato sul mercato finanziario e ci ha lasciato le penne e, come al solito, si da' la colpa agli speculatori che sono brutti e cattivi! Io, come sai, la penso diversamente. Gli speculatori non sono altro che operatori professionisti che hanno come obiettivo di guadagnare dei soldi …. avendo come materia prima dei soldi. Il panettiere fa soldi lavorando la farina, l'investitore professionale fa soldi lavorando con i soldi.

Il problema, per me, e' chi – risparmiatore – che vuole partecipare ad un gioco senza conoscere le regole, senza avere gli strumenti, senza le adeguate conoscenze. Si e' voluto agevolare l'ingresso, vedi eliminazione del lotto minimo o il trading on line,  del popolo bue in modo da avere la possibilità di spennarlo. Le vendite allo scoperto sono una tecnica di trading che devi saper maneggiare e che, qualche banca permette di usare anche al privato. Le vendite allo scoperto non sono uno strumento per proteggere il capitale, questo lo fai con gli strumenti derivati, es. i put, che ti fanno guadagnare quando il sottostante perde. Sul mercato ci sono i CDS che ti proteggono contro il fallimento di un emittente, etc,  etc.

Il risparmiatore medio, giusto per fare un esempio, non ha le conoscenze per valutare un emittente e/o interpretare le informazioni che legge sui giornali, non ha una preparazione per “sopportare” gli andamenti dei mercati per facendosi influenzare dal trend positivo, per entrare, e dal trend negativo per uscire, quindi per perdere.

La mia opinione personale e' che se oggi ci sono dei risparmiatori che perdono soldi con le obbligazioni di MPS e/o di altre banche se la sono cercata. Non si può, dopo tutto quello che e' successo, avere in portafoglio obbligazioni e/o azioni di banche o essere investiti in titoli di Stato.

Marco Ilapi – 27 novembre 2016

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