Amministrative 2021, ai 5 stelle non resta più niente

La caduta rovinosa del Movimento Cinque Stelle in queste amministrative nasconde molto cose. E quella solitudine vigliacca e assordante che circondava Virginia Raggi la sera della sconfitta, lei da sola con i microfoni davanti, faccia tiratissima, magrezza nervosa scolpita nelle mani sottilissime, rimane la rappresentazione plastica della fine di un ciclo politico. Le considerazioni di Elisabetta Gualmini su Huffington Post.

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Nessuno riesce a contrastare Mario Draghi

Che cosa rende Draghi così dominante, pur senza un esercito alle spalle? Il personale prestigio, senza dubbio. Una levatura sopra la media (non eccelsa) della nostra classe dirigente. Un certo timore reverenziale che l’uomo incute per via del curriculum. Frequenta i potenti, padroneggia la finanza, conosce la geopolitica, sa esprimersi in lingua straniera. Non ce n’è tanti in giro con queste qualità sopraffine. Giorgetti, per dire, lo considera “un fuoriclasse”. L’uomo della Provvidenza. Al posto giusto e nel momento adatto. Però c’è dell’altro su cui il premier fa leva, specie nei confronti dei populisti. Oltre all’ascendente, mettono paura gli artigli che Draghi non ha tirato fuori. Perlomeno, non ancora. Il commento di Ugo Magri su Huffington Post.

Draghi, un uomo solo al comando! Conte e Salvini incassano senza reagire

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Conte vuole "dibattistizzare'' i Cinquestelle?

I grillini diranno che alle Amministrative gli va sempre male, non avendo radicamento sul territorio: come se fosse una giustificazione. Avranno pochi voti alle loro liste e stavolta nessun sindaco, con probabile pessima figura di Virginia Raggi, sinora totalmente evanescente nel dibattito pre-elettorale a Roma. A Milano rischiano una figuraccia epocale. Altrove sono del tutto ininfluenti tranne, forse, che a Napoli, grazie all’“indotto” fichian-dimaiano. Il commento di Mario Lavia su Linkiesta.

Draghi non dorme sogni tranquilli, Conte lo turba

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