Gli italiani piangono, i dipendenti di Montecitorio ridono

Il presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini ha promesso di tagliare la selva dei privilegi di cui godono deputati e dipendenti di Montecitorio. Per raggiungere un risultato concreto deve vincere le resistenze delle 25 sigle sindacali. Anche perché gli anni di privilegi hanno livellato molto gli stipendi, ma verso l'alto. E tagliare il salario del segretario generale e del suo vice (406mila euro l'anno e 304mila euro, esclusi gli oneri previdenziali e le indennità di funzione da 660 euro al mese) a 240mila euro annui vorrebbe dire avvicinarlo troppo a quello di un tecnico documentarista o di un ragioniere con una decina di anni di anzianità.  Così Giuliano Balestreri su la Repubblica

La Casta è sempre lì, che gongola per privilegi non più tollerabili

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Il Jobs Act alla prova dei fatti

Alberto Orioli, su Il Sole 24 Ore, critica l'operato dell'esecutivo sul decreto lavoro. Renzi incontrerà sicuramente delle difficoltà sull'approvazione delle misure predisposte dal ministro Poletti. Dalle opposizioni è accusato di avere subìto le pressioni della Camusso. Scelta Civica e Ncd si apprestano a dare battaglia in Senato. Che il governo Renzi sia già in bilico? Lo capiremo il 25 maggio, in occasione delle consultazioni elettorali per l'Europa.

L'errore del governo sul decreto lavoro

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