Referendum, c'è confusione e la politica brancola nel buio
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L’attacco alla politica è stato ben orchestrato fin dal crollo del Muro di Berlino, che ha sancito il fallimento del comunismo e dei suoi interpreti italiani, frastornati e inzuppati di rubli-dollari su cui si è steso un velo vergognoso. Poi dalla “stampa dei padroni”, quella degli Agnelli e dei De Benedetti, i cosiddetti capitani di sventura che Enrico Cuccia detestava con la semplice e secca battuta “ho dovuto sempre fare le nozze con i fichi secchi” (...) dalla magistratura, che ha colto l'occasione per ampliare ancora di più il potere illimitato delle procure, unico caso nell'Occidente democratico (...) Nessuno dei Paesi democratici si sognerebbe di tagliare il corpo dei propri parlamentari, la rappresentatività del Parlamento sulla base di un risparmio di bilancio che per l'Italia è, secondo Carlo Cottarelli, di 57 milioni di euro e per questo vota No, mentre per Tito Boeri è di 87 milioni di euro, e ha deciso comunque di votare Sì. Il commento di Gianlugi Da Rold su il Sussidiario.
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