«Liquidità per le imprese, eurobond e nuove regole Ue»

«Liquidità per le imprese, eurobond e nuove regole Ue»

Subito più liquidità alle imprese, in modo che le aziende abbiano risorse sufficienti per oltrepassare questa transizione dalla durata incerta e superare la crisi economica dovuta al coronavirus, agendo in particolare su rafforzamento del Fondo di garanzia, sospensione immediata dei versamenti fiscali e contributivi di prossima scadenza e allungamento del periodo di rateizzazione. Un’azione «urgente» per evitare che, a fronte di spese indifferibili, il fermo della domanda e il calo dei fatturati, uniti a maggiori oneri di indebitamento, possano «mettere a repentaglio la sopravvivenza di intere filiere produttive». A questo va affiancata un’azione in Europa, con un piano anticiclico straordinario finanziato con risorse Ue. E una serie di modifiche alle norme sia dell’Unione europea, a partire dalla regolamentazione finanziaria per alleggerire i requisiti prudenziali, sia nazionale, introducendo misure di carattere organizzativo per semplificare le gestione dell’emergenza e il rilancio degli investimenti pubblici. È la terapia di Confindustria per salvaguardare il sistema economico del paese e l’occupazione.

«Affrontiamo l’emergenza economica per la tutela del lavoro», è il titolo del documento che contiene le «proposte per una reazione immediata», realizzare subito, per consentire alle aziende di andare avanti, in una situazione di grande incertezza come quella attuale. «La tenuta del sistema produttivo è cruciale per tutte le aziende. Le imprese, con chi vi lavora, sono il patrimonio vero dell’Europa e dell’Italia», è scritto nella parte che precede le proposte. In Europa, «sono state prese decisioni importanti e incoraggianti» che vanno accompagnate con l’introduzione di titoli di debito europei. Da noi, con il decreto Cura Italia, sono state adottate le prime misure «che vanno rafforzate». Confindustria riconosce l’«importante sforzo del governo», ma è cruciale che si definiscano fin d’ora le prossime mosse per dare fiducia ad un sistema produttivo che «dovrà fare seguito ad un evento correttamente equiparato ad una guerra».

In Europa l’emissione di debito, spiega il documento, dovrebbe avere una garanzia europea e non dovrebbe prevedere una mutualizzazione tra paesi dei debiti pubblici esistenti, in modo da superare le resistenze dei più restii. Finita l’emergenza questo strumento potrebbe essere usato per sostenere la crescita. Inoltre andrebbe utilizzato in modo efficace il Mes, il meccanismo europeo di stabilità: dovrebbe dare supporto incondizionato ai paesi membri attivando lo strumento, mai usato, di mettere a disposizione di uno stato sovrano una linea di credito precauzionale. Ipotizzando una emissione di mille miliardi di titoli di debito europei, l’Italia potrebbe utilizzare poco meno di 60 miliardi all’anno. Nel caso del Mes, utilizzando completamente le risorse disponibili, l’Italia potrebbe godere di una linea di credito fino a 120 miliardi. E' il sostegno finanziario alle imprese, piccole, medie e grandi, il capitolo più corposo. Si sollecitano una serie di misure: la sospensione immediata per tutte le imprese, a prescindere dalle soglie di fatturato, dei versamenti fiscali e contributivi di prossima scadenza e un allungamento del periodo di rateizzazione (10 anni). Inoltre la concessione, a richiesta ma senza obblighi documentali, del pagamento diretto da parte dell'Inps delle integrazioni salariali anche per le imprese che hanno riduzioni e sospensioni di orario con intervento della cassa integrazione Covid-19. A questo si aggiunge il rafforzamento del Fondo di garanzia per Pmi e Mid cap: occorre che tutte le imprese siano coperte all'80% gratuitamente e fino a 5 milioni di euro di importo massimo garantito; bisogna estendere la garanzia del Fondo alle mid cap senza limitazioni; il Fondo deve garantire le rinegoziazioni delle operazioni in essere non già garantite che prevedano allungamenti fino a 30 anni; prevedere che soggetti diversi dallo Stato possano conferire risorse. Il Fondo potrebbe garantire nel 2020 oltre 50 miliardi. Per ogni miliardo aggiuntivo si potrebbero garantire tra i 14 e 15 miliardi ulteriori. Si potrebbe attivare una controgaranzia da parte di Fei. Inoltre si chiedono misure straordinarie per la liquidità delle imprese, anche medie e grandi, grazie alla garanzia dello Stato e attivando risorse europee tramite il ruolo di Cdp, Bei e Fei. Infine occorre un forte sostegno per le imprese strategiche, con la possibilità di un ingresso temporaneo dello Stato nel capitale. Inoltre si dovrebbero realizzare con Cdp e Bei finanziamenti agevolati fino a 30 anni e operazioni di sale and lease back immobiliare. Altro capitolo è quello delle modifiche al contesto regolatorio europeo e nazionale: occorre alleggerire i requisiti prudenziali; potenziare il nuovo Temporary Framework sugli aiuti di Stato; definire strumenti europei e nazionali per semplificare il riconoscimento di Covid-19 come causa di forza maggiore ai fini dell'esecuzione dei contratti. Inoltre bisogna introdurre modifiche organizzative per semplificare la gestione dell'emergenza e il rilancio degli investimenti pubblici. Infine si chiede la creazione di un Comitato nazionale per la tutela del lavoro, che individui le azioni, le soluzioni e le risorse.

Nicoletta Picchio - Il Sole 24 Ore  - 21 marzo 2020

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