I media ed il loro uso sociale

I media ed il loro uso sociale

I media sono presenti dove non esiste una comunicazione diretta. Dove quest’ultima è presente sono di ausilio, sono mediatori indiretti d’informazione, hanno la funzione di piattaforme di scambio e di discussione , come scriveva il filosofo Karl Jaspers: “il fatto che parliamo gli uni con gli altri ci rende uomini liberi”.

Nella nostra società contemporanea non potremo organizzare senza il loro apporto né la nostra vita privata né la complessità della nostra società. Infatti tanto è più complessa e grande la società,  tanto più necessari sono i media, essi sono il cemento che tiene insieme le nostre comunità . Senza un libero scambio di opinioni derivante dalla partecipazioni di tutti, una democrazia non può funzionare.

Come affermava Tim Berners-Lee (cofondatore d’internet): “il web è un invenzione sociale più che un invenzione tecnica” i mezzi di comunicazione di massa sono al servizio  dell’uomo ed elementi sociali costitutivi di ogni comunità contemporanea, anche se non hanno scopo in sé possono essere considerati portanti per il loro contributo per le varie possibilità di comunicazione, mi riferisco specialmente ad internet e ai social network.

E’ importante evidenziare che coloro che li producono e li diffondono devono rispettare un codice etico,  essendo la dignità di ogni uomo intesa come il rispetto delle sue tradizioni  culturali e convinzioni religiose. Lo Stato e la sua polizia postale ha il compito di verificare eventuali abusi: la svalutazione della sessualità umana (pornografia), la pedopornografia, tutte le forme di cybermobbing e molestie, inaccettabili in tutte le forme in una società che si definisce civile e che purtroppo grazie ad un uso anonimo di internet vengono diffuse sull’web..

Lo Stato, i suoi organi di giustizia e la sua polizia, con leggi adeguate sul tema dovrebbe far si che i mercati, i provider, i servizi e le piattaforme venissero coinvolti per evitare utilizzi distorti dei social network, pur rispettando la loro libertà necessaria per addivenire al principio sociale del bene comune.

Il problema attuale dei social sono l’uso che ne fanno i giovani (e magari tanti adulti),  I mass media sono uno strumento utile all’uomo e alla comunità, ma come tutti gli strumenti bisogna saperli utilizzare e non diventare dipendenti da essi. Quattro adolescenti  su dieci passano sei ora al giorno connessi, cosa rinunciano e cosa rischiano?

Oggi giorno, i ragazzi soffrono di una mancanza di “educazione sentimentale ed emotiva” secondo ilprof. Roberto Vecchioni, cantautore e uomo di lettere. Trovo che questa sia dovuta anche ad uso distorto dei social media, il modo idoneo di usare questo strumento sarebbe per accrescere la responsabilità di fronte a sé stessi,  integrare la crescita personale per giungere ad un dialogo costruttivo e  di comunione con gli altri. Invece sta accadendo con i giovani  il contrario, li allontanano con amicizie virtuali dagli altri e dai loro veri bisogni. E si rifugiano in un isolamento mediatico concentrato su sé stessi. I ragazzi\e, per un  bisogno di emergere ed affermare il proprio Super-io, classico della loro età, non si rendono conto che immettere dati personali e quindi svelare tutto di sé, usare lo smartphone per foto (selfie) di carattere intimo è indubbiamente assai pericoloso, come oggi la cronaca insegna. Queste informazioni, tra l’altro, possono essere usate da multinazionali per scopi commerciali, per cybermobbig e cyberbullismo da parte dei coetanei (addirittura per un controllo della privacy da parte dei governi).

Come afferma lo psichiatra Manfred Spitzer: “I mass media digitali [se usati male] rendono grassi, stupidi, aggressivi, soli, malati e infelici

I mass media non sono né buoni o cattivi,  alcuni possono essere  utili  e altri  meno.

Massimo Giovedi

Newsletter

. . . .