Democrazia e Cristianesimo

Democrazia e Cristianesimo

Il concetto di democrazia nella convinzione comune è un eredità lasciata dagli antichi Greci, ma andando ad esaminare bene le fonti non è proprio del tutto esatto. Gli antichi Greci hanno inventato la parola Démos-popolo- krátos = potere (democrazia) , ma essere inventori di una parola non significa essere democratici al cento per cento. Infatti i Greci antichi non avevano tutti il diritto di voto, questo era un esercizio che possedeva soltanto un quarto della popolazione (potevano votare gli uomini greci liberi ed erano escluse le donne la cui libertà personale era piuttosto limitata oltre la mera massa). Gli statisti e i filosofi greci nella loro maggioranza apprezzavano più la monarchia e l’aristocrazia e meno la democrazia. Il loro ideale di guida politica era il re-filosofo che era in grado di riconoscere (secondo il loro pensiero) il bene comune sociale (o politico) più della “mera massa”. Il concetto di valore della persona umana negli Greci antichi non caratterizzava le scelte politiche. La democrazia allora dove ha trovato una culla e un ambiente di crescita nei secoli dei sui valori fondamentali che oggi sono patrimonio di tutti i cittadini? E forse il risultato dell’embrione del Cristianesimo che nella sua crescita con mille difficoltà nei secoli rispettando l’Ethos (concezione dei valori-atteggiamento plasmato dalla consapevolezza dei i valori morali) ha contribuito alla crescita dell’albero democratico odierno? Per molti aspetti si. Infatti al contrario dei Greci, la conoscenza che era patrimonio di pochi, nel Cristianesimo dopo una crescita nei secoli e periodi travagliati, fu estesa a tutti gli uomini, mi spiego, la conoscenza nel Cristianesimo è stata radicalmente democraticizzata e riconosciuta come elemento fondamentale dell’essere umano. Ogni uomo indipendentemente della propria nascita, della propria origine possiede una sua dignità, la quale è il vero fondamento etico per democratizzare la partecipazione politica di ogni singolo individuo. I diritti umani sono il fondamento di ogni Stato democratico moderno, i quali garantiscono che le minoranze non vengono oppresse in modo arrogante e arbitrario in seguito alle decisioni delle maggioranze e la vita di ogni essere umano non venga ne calpestata o eliminata. La democrazia non è migliore di uno Stato monarchico o aristocratico perché è più efficiente, ma è superiore perché ha un altro Ethos che si fonda sui diritti umani e la realizzazione di ogni persona umana. Il Cristianesimo non si può definire una religione politica in quanto vale l’affermazione di Gesù nel Vangelo di Mt 22,21 《Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio bisogna anche ammettere che il mondo antico, medioevale e moderno sino al 1870 la separazione tra religione e politica era difficilmente comprensibile. Mentre nel Cattolicesimo dell’età contemporanea abbiamo avuto una distinzione più netta riguardo questa separazione, in alcune parti del mondo che hanno confessioni religiose diverse ancora è presente. In relazione alle leggi dello Stato nel Cristianesimo viene sottolineato che la coscienza del singolo e l’autorità ultima e vincolante e le leggi immorali non vanno seguite, anche se approvate. Infatti nessun ordinamento giuridico e politico può pretendere di avere un carattere vincolante ultimo sulla responsabilità della coscienza personale che supera ogni orizzonte, poiché nessun uomo può essere obbligato a fare azioni che contraddicono profondamente le sue convinzioni fondamentali, si veda il pensiero sull’argomento di due importanti autori cristiani Agostino e Tommaso D’Aquino. Il principio etico fondamentale cristiano in politica consiste in questa affermazione :《la persona umana è fondamento e fine della convivenza politica (CDS 384)》. Tradotta in parole più semplici questa affermazione vuol dire che nessuna ideologia o valore politico può degradare la persona umana in un “mezzo” per raggiungere obbiettivi elevati. La storia insegna che nel XX secolo ideologie totalitarie , l’uomo è stato sacrificato al disegno politico, purtroppo bisogno stare sempre vigili per questa tentazione umana, per riprendere una classica frase di F. Nietzsche 《le istituzioni democratiche sono istituti di quarantena contro la vecchia peste degli appetiti tirannici e, come tali molti utili e molto noiose》. G.B.Vico forse insegna qualche cosa con i suoi “ricorsi storici”. Un altro serio pericolo sono i fondamentalismi religiosi che sono presenti in parecchie confessioni oltre che orientali anche cristiane, specialmente nelle chiese autogestite o fatte da comunità che si distaccono dalle chiese tradizionali e della riforma più note. Ritorniamo al rapporto tra Cristianesimo e Stato di diritto. La Chiesa Cattolica si sottomette allo Stato di diritto in quanto si definisce parte della società civile. Nelle epoche delle “alleanze trono e altare” questo non avveniva , ma ora non è più legata politicamente allo Stato. La separazione tra il bene comune politico e il bene comune spirituale fino ad un certo punto si possono separare, anche se vi sono talvolta delle sovrapposizioni. La Chiesa pur rispettando le leggi (auspica sempre una stretta collaborazione per il bene comune con ogni Stato) si riserva il diritto di critica e di agire da correttivo dove vede violati i diritti etici. Riassumendo la Chiesa cristiana (cattolica) si dichiara favorevole alla separazione dei poteri , questa separazione però deve essere attuata tra da uno Stato di diritto in cui i poteri

> Giudiziario > Legislativo ed > Esecutivo

siano indipendenti l’uno dall’altro e garantisce la libertà religiosa per tutte le confessioni o comunità. Un etica sociale cristiana non si ferma ai diritti e doveri ma guarda avanti verso l’amicizia civile il senso civico o l’amore sociale che deve orientarsi verso quattro principi di base:

IL BENE COMUNE > DIGNITÀ DELLA PERSONA UMANA > SOLIDARIETÀ > SUSSERIARITA.

È evidente che uno Stato basato solo sui diritti e doveri non basta per costruire uno Stato democratico dove di base è presente la giustizia sociale che si divide in due rami giustizia legale che riguarda i codici civili e penali dello Stato e il suo funzionamento e la giustizia distributiva che riguarda azioni di equità che vengono esercitati da una comunità nei confronti dei propri membri attribuendo la parte che spetta a ogni persona o gruppo. Chi si professa cristiano sa che obbligato eticamente ad aiutare: “quando il livello inferiore è in difficoltà riguardo ad un problema il livello immediatamente superiore deve prestare aiuto (Docat pag. 99 ed. S. Paolo)”. Concludendo , la democrazia è un bene comune che va difeso, non esiste quando la dignità della persona umana viene calpestata o costretta ad agire da esigenze politiche. Vi sono tre pericoli incombenti nella civiltà occidentale che possono essere una minaccia vagante per la considerazione e il rispetto dell’uomo : il relativismo dei valori (la concessione secondo la quale non esistono valori assoluti e i valori nascono da un patto culturale e sociale) ; lo scetticismo (atteggiamento spirituale che ritiene impossibile la conoscenza ultima di verità e valori) e il laicismo ( dal greco loos = popolo, orientamento politico che sostiene una stretta separazione di Chiesa e Stato. La religione è solo “questione privata” e non può essere sostentamento in nessun modo dallo Stato). Tuttavia non bisogna confondere il Laicismo con la laicità cooperativa, la quale definisce attentamente le competenze tra Stato e Chiesa che si impegna per una collaborazione per il bene comune della società, come scriveva Lord Acton (1834-1902, storico e pubblicista inglese): 《la libertà non è il potere di fare ciò che vogliamo, ma il diritto di fare ciò che dobbiamo》. Il cristiano dunque in uno Stato di diritto e quindi democratico è tenuto ad impegnarsi per la partecipazione politica, la libertà e i principi fondamentali dello Stato sociale, la tolleranza religiosa, la libertà di coscienza. La democrazia moderna è fondata sul principio di dignità di tutti gli uomini e donne e cui radici in occidente sono basate sull’immagine cristiana dell’umanità, da cui partono le varie posizioni filosofiche e politiche.

Massimo Giovedi – 12 dicembre 2016

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